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Coscienza e organismi

a chi può importare la felicità di un individuo se non all’individuo stesso.

la felicità è molto individuale perché è legata alla coscienza.

al pianeta Terra tutto questo non interessa; fondamentalmente perché non è cosciente di sé,e nel caso lo fosse, sarebbe cosciente delle persone quanto noi lo siamo dei nostri globuli rossi.

ma come avviene il procedimento di autocoscienza?

quando si puo dire che un entità è cosciente di sé stessa? quello dell’autocoscienza è un processo che studio da anni ma i suoi meccanismi mi sono ancora nascosti.

succede che ad un tratto, i singoli neuroni che non sono coscienti di se stessi, formano dei legami e si scambiano informazioni sotto forma di segnali elettrochimici e queste informazioni creano un brusio, una sorta di rumore di fondo il quale è cosciente di se stesso pur non essendo cosciente dei singoli neuroni che lo formano.

l’individuo non è il suo cervello che è solo una piattaforma. l’individuo è la rete neurale.

un po come se il Sole non fosse quell’enorme tangibile densa e calda palla di idrogeno ed elio, ma fosse il suo caratteristico suono a “gong” emesso nello spettro delle onde radio, mentre tutto il resto della materia incandesciente è solo un envirorment per crearlo. o come se il Sole non fosse il Sole, ma solo la sua radiazione.

non succede lo stesso per la civiltà umana.

se gli umani sono i neuroni della società, la società non è un rumore di fondo e non è cosciente di se stessa.

perché è questo ciò che succede normalmente in natura: tanti piccoli organismi senzienti generano un grande strumento “morto” che non sa di essere.

come l’alveare d’api o il formicaio

analizziamo ora una catena di strutture:

i quark incoscienti formano il protone e il neutrone incoscienti (l’elettrone sembra sia una struttura elementare).

l’atomo di idrogeno non è cosciente,

si lega all’ossigeno che non è cosciente e forma l’acqua che non è cosciente.

l’acqua è un componente fondamentale della cellula che potrebbe essere cosciente.

le cellule si organizzano in strutture complesse e interagenti, che formano poi un corpo o una parte del corpo come un braccio.

il braccio, come il corpo o il cervello, non è cosciente.

quello ad avere coscienza è solo la rete neurale, che è cosciente di sé e solo ed esclusivamente delle strutture organiche semplici ad essa direttamente collegate e innervate (non ad esempio, dei globuli rossi o dei linfociti).

le reti neurali interagiscono tra di loro e formano la società umana (che è incosciente)

la socità poi potrebbe espandersi e creare delle struttire sempre più complesse

e queste strutture potrebbero diventare palazzi, navi Concordia o pianeti

che formerebbero “sistemi solari”

che formano galassie che formano universi

dei quali noi non possiamo conoscere la coscienza poiché siamo troppo piccoli per condurre dei test su di essi.

se escludessimo la cellula, la coscienza giacerebbe su un unico strato

un unico anello centrale di ogni lunghissima cantena è l’unico ad aver sviluppato questa anomalia dell’autocoscienza, perché “anomalia” parrebbe il  termine che identificherebbe questo evento bizzarro.

ma se il prolma fosse la percezione?

se ogni coscienza facesse fatica a spostarsi di layer per interagire con le altre coscienze?

non parrebbe impossibile.

a prima vista un qualunque cane sembra lungamente più intelligente di un qualunque delfino, poiché col delfino si fa molta più fatica a comunicare. semplicemente perché vi è un incopatibilità di protocollo di comunicazione e analisi, anche se uomo, delfino e cane, si trovano tutti allo stesso anello delle rispettive catene.

come può quindi la rete neurale umana comunicare con la “rete neurale” della cellula o con la radiazione di fondo dell’universo?

si potrebbe obiettare dicendo che le nebulose o i sistemi solari non sono oggetti “singoli” e compatti come noi umani, ma solo realtà formate da corpi che condividono una stessa regione di spazio; ma d’altro canto credo che nemmeno i nostri corpi, analizzadi dal punto di vista dei neutrini, siano sistemi singoli e compatti, ma tutt’al più un insiemi di fibre, tessuti e atomi che condividono uno spazio comune…

roba da perderci la testa.

in queste equazioni c’è qualcosa che continua a sfuggirmi

e in effetti, saltare di livello tra ambienti di ordine di grandezza differenti, presenta le sue difficoltà considerando che a volte è difficile comunicare anche con le reti neurali femminili… figuriamoci con le galassie o le nebulose.

e comunque, per comprendere direttamente cosa voglia dire “spostarsi di un layer” verso sistemi dimensionalmente più grandi o più piccoli, date un occhio a questo programmino in flash.

impiega tanto a caricare, ma ne vale la pena

Categorie:Articoli NERD
  1. Anonimo
    30/06/2012 alle 11:29 PM

    c’è un fattore che non viene considerato molto spesso, e cioè la comunicazione tra cellule, non solo a livello di sinapsi cerebrali, quindi scambio sia di neurotrasmettitori che di semplici impulsi elettrici, ma anche a livello delle altre cellule del corpo: ormoni, gas, ioni inorganici, peptidi, proteine, acidi grassi, parti di RNA…è quindi illogico pensare che la coscienza risieda esclusivamente nel cervello, e non nell’intero corpo. poi certo un essere unicellulare come un batterio è tutto lì, non ha bisogno di coordinare altre cellule, deve solo comunicare con l’ambiente circostante. e lì intervengono le vie di segnalazione intracellulare (PKA, cAMP, tirosin chinasi ecc) che portano le info direttamente al DNA. il DNA processa queste informazioni aiutato dalle proteine, e invia una risposta con la trascrizione di specifici geni che trascriveranno per date proteine che faranno il loro lavoro di regolazione. è molto meccanica come cosa. quindi la coscienza è meccanica. come la formazione dell’acqua. è chimica/fisica. la coscienza a livello materiale è chimica/fisica. ergo le stelle, il sole, l’acqua, gli elettroni sono tutti coscienti. secondo gli omeopati hanno anche una memoria. però le vie per capire e interpretare queste coscienze non sono facili. per questo un cane meno comunicativo di un altro viene definito “stupido” ma non è stupido, è solo che agisce secondo modalità diverse dalle nostre, e il topo che non arriva al formaggio al centro del labirinto non è ritardato, ha altri cazzi per la testa ma non capiremo mai quali. gli umani sono egocentrici.

    • 03/07/2012 alle 1:43 PM

      yeiii! commenti costruttivi! questo è un vero successo.

      comunque credo che il principio fondamentale dell’autocoscienza (intesa come self-awareness) è l’autoconservazione.
      credo che l’acqua non faccia abbastanza sforzi per cercare di preservarsi “in vita”.
      stesso discorso per una bistecca di tacchino, per i fermioni e per le onde elettromagnetiche.

      discorso a parte per i batteri (ad esempio) che in realtà cercano di preservarsi in vita perché in effetti sono vivi, organici e senzienti… ma non so se sono davvero autocoscienti… come non lo sono i bambini in tenera età http://it.wikipedia.org/wiki/Autocoscienza#L.27autocoscienza_in_psicoanalisi

      o magari è tutto diverso, ma non trovo dati a conferma del fatto che le particelle fondamentali della materia o il sole siano effettivamente coscienti di se stessi (anche se a volte, anche se non sono un omeopata, mi piace pensarlo).

  1. 16/04/2012 alle 2:14 PM

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