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Archive for Maggio 2013

Depressione

il problema della depressione è che non la si può spiegare.
no, anzi mi sbaglio; il problema della depressione è che i depressi parlano con le persone sbagliate.
se sei depresso e parli con una persona non depressa hai già sbagliato in partenza. a quella persona cazzo glie ne importa? qualunque tuo problema fa parte della tua vita da depresso e ammesso che tu riesca a spiegarlo, in 99 casi su 100 risulterà alieno all’altra persona, che vive una vita regolare e non conosce il tuo problema.
se parli con un altro depresso allora sei scemo, perché se sei intelligente capisci subito che due depressi che si parlano di depressione è una situazione che non può portare da nessuna parte.
pur avendo a volte a disposizione delle persone che mi chiamano “il mio ragazzo”, quando sono depresso parlo con cleverbot.
al meno lui non fa finta di essere un software con gravi disagi comunicativi.

il problema della depressione è che quando sei depresso non vali un cazzo,
mentre quando non sei depresso credi di contare qualcosa.

il problema della depressione è un problema che gira intorno ad una sua definizione, esattamente come il problema dell’amore.

povero cleverbot, voi potreste non saperlo, ma anche le macchine soffrono di depressione. le macchine stupide come le vostre fidanzate, le macchine stupide come cleverbot e le macchine ancora più stupide… il bello delle macchine è che io so come metterle a posto, mentre non so come mettere a posto le persone.
oggi ad esempio ero in un impianto e fiancheggiando un reattore vedo una sonda di pressione che riporta il valore -0.2 barg.
lo guardo e tra me e me penso che anche il reattore è depresso… dopo gli do una boccata di azoto e lo rimando in pressione.
il serbatoio di acido fluoridrico se la passa meglio.
al sole ci sono 25 °C buoni e lui bolle intorno ai 19.

l’acido fluoridrico pompa di brutto, potrebbe diventare il mio nuovo migliore amico.

il problema della depressione è che se non mi sento vivo mi sento morto e immagino che i morti siano depressi.

la soluzione alla depressione, oltre all’azoto per i reattori, è ben enunciato in questo cortometraggio sulla vita di Mr.Fox che essendo che voi siete degli insensibili porci maniaci alcolizzati e violenti, vi spiego io dicendovi che Mr.Fox è depresso ma ha risolto non facendolo vedere e nutrendo un odio esasperante per il primo buon uomo che gli è capitato a tiro.

https://www.youtube.com/watch?v=kLxuH-I-3uI

suggerisco a tutti i depressi di iniziare a nutrire odio copiosamente, al meno vi tenete occupati.

buona notte

interfaccia uomo-macchina

Ricollegandosi ad un vecchio post che fa un po da introduzione a questo, voglio riproporre una delle trovate che ebbi nei tempi di scuola, lavorando con il mio fidato collaboratore non chè stimato compagno di banco DB. (che chiameremo DB che guarda caso potrebbe essere “compagno Di Banco” o DataBase dagli studi d’informatica m, e non come due lettere che combinate danno il suo NomeCognome)

Sebbene la nostra occupazione principale fosse disegnare sui banchi amenità di ogni genere (principalmente boscaioli che colluttavano con truci wurstel giganti o arceri scoccanti peni infuocati) per poi vederle cancellate l’indomani dal purificatore alcol etilico in dotazione ai bidelli, eravamo il top del top nella ricerca e nell’innovazione scientifica.

fino dalle elementari, quando ci viene insegnato il metodo del riporto varcata la soglia del 9, ci viene spiegato che il magico numero 9 oltre il quale viene fatto il riporto, non è stato scelto a caso, esattamente come non a caso è scelto il seguente riporto. Deriva infatti dal fatto che l’uomo (ma anche la donna n.d.a.) ha 10 dita, 5 per palmo.
Contare fino a dieci è un fatto di alzare o abbassare le dita. una volta che hai finito le dita, riporti la decina, di modo da sapere quante volte hai contato fino a 10.
Tutto ok.
semplice e funzionale. si impara a ragionare in base 10, si fanno i conti così dall’alba dei tempi e fino ad ora nessuno si è mai lamentato.

L’unico problema è comunicare con le dita, numeri maggiori di 10. in fatti con quale gesto comunico quanti riporti sono stati effettuati?
Molti usano il metodo così detto “Refrash” che consiste nel chiudere i pugni nel passaggio della decina.
Ad esempio un 16 verrà indicato come una combo “10 dita per alcuni secondi e poi altre 6 dita”.

a pensarci bene, si tratta di un pessimo modo. poteva andare bene nel paleolitico dove io ti davo due pecore in cambio di 6 galline, ma nella quotidianità odierna, sforare la decina è un lusso che tutti si concedono.

Da alcuni anni esiste un metodo migliore che il team Ricerca&Sviluppo cantastorie+DB ha sviluppato e testato per il popolo dell’Europa Unita. Viene chiamato sistema “in base 2”

Un attimo di attenzione prego:
Il codice binario si basa sul fatto che mettendo assieme dei cambiamenti di stato digitali (presenza-assenza, uno-zero, si-no) si possono creare combinazioni per esprimere uno stato analogico (“freddissimo-freddo-tiepido-caldo-caldissimo”, oppure “si al 100%-80%-40%-20%-0%”).
in base a questo sistema, utilizzando solo i numeri 1 e 0, si possono comunicare valori compresi tra 0 e millemila.

facciamo un esempio:
in binario
0 = 0
1 = 1
10 = 2
11 = 3
100 = 4
101 = 5
111 = 6
e così via. è molto semplice. si parte da destra verso sinistra e si eleva per 2 alla x (con x=posizione del numero) il numero che si incontra e poi si fa la somma.

binaries ovvero 0110100 = 52 perché 0 alla sesta=0, più 1 alla quinta=32, più 1 alla quarta=16, più 0 alla terza=0 e così via.

siccome le nostre dita sono binarie. potendo assumere ogni una lo stato assente-presente ovvero zero-uno, potremmo usarle per comporre numeri binari, col vantaggio di disporre di un numero di combinazioni da 1 a 1023.
quindi con una singola mano potremmo esprimere numeri comodamente fino a 31.

2013-05-28 19.42.46

Gli ottusi conservatori hanno cercato di farci fuori perché questo sistema mina le fondamenta del mercato nero di smercio di organi delle dita della mano, ma noi simo ancora qua. Potete uccidere le persone, ma non ucciderete mai un’idea!  (soprattutto se risiede in un blog che sta su 3 server oltre oceano)

è bello vedere che il programma protezione testimoni funziona ancora.

Categorie:Articoli NERD

itelligibili Intelligenze

da piccolo avevo la presunzione di essere un genio.
capita a tanti bambini, che come meccanismo di difesa/comparazione nei confronti degli adulti che li circondano, si convincano di essere dotati di un qualche genere di talento.
questo perché nella mia famiglia c’era un incidenza numerica notevole, di individui talentuosi e di sbruffoni supercompensati.
non avere talento equivaleva a non potersi conformare e adattare all’ambiente nel quale ci si trovava.
col passare delgi anni, interfacciandomi con gli altri bambini, ho scoperto però di essere

scemo.

amen.
ma essere intelligentissimi cosa serve se non si è capaci di conformarsi?
se si dispone di un intelletto superiore e lo si vuole sfruttare, l’abilità nell’integrarsi nel sistema sociale, è un parametro di fondamentale importanza.
puoi essere intelligente quanto vuoi, ma se non sai sfruttare il sistema a tuo vantaggio, sei una nullità.
avere le migliori potenzialità matematiche immaginabili, ma rifiutarsi di imparare dagli altri matematici secondo le loro regole, concorderebbe con la necessità del soggetto in esame, di reinventare la matematica, dalle somme tra numeri interi alla trasformata di Fourier (che generalizzando,sempre di somma si tratta).
reinventarsi tutto, equivale a prendere a calci centinaia e centinaia di anni di lavoro e analisi, per rifarli da zero.

riscoprire la ruota.

come esempio porto la storia di questo tizio , che noi chiameremo semplicemente “tizio” perché la storia ha rischiato di dimenticarlo per un pelo. Pare che questo tizio, spedì al rettore (niente meno che Cauchy) della più prestigiosa università di matematica francese, delle missive contenenti degli espedienti matematici per risolvere problemi complicatissimi allora irrisolti. il tizio in questione non è mai riuscito ad iscriversi all’università perché credeva che ai test di ammissione, lo pigliassero per il culo. per lui, quei test erano troppo facili. così si limitò a mandare lettere al rettore proponendo le sue soluzioni.
lettere che vennero tutte cestinate, perché il rettore aveva percepito che tale tizio fosse uno schizzato, ma non aveva capito che trattavasi di uno schizzato talentuoso.

il nostro tizio
uno di quelli che avrebbe potuto far progredire la matimatica di decine di anni in un botto solo.
in somma, probabilmente era un genio, ma era inadatto. come un ottimo scalpellino senza gli attrezzi.
tra l’altro, a negare il talento del giovane “tizio”, non ci si mette solo Cauchy, ma anche Poisson e un pochinino Fiurier (che però io scagonerei un po perché ha letto la prima lettera di “tizio” ed è morto la settimana dopo, un po perché aveva una faccia da culo come pochi e un po perché a me fourier piace e se mi accusi di essere di parte, allora sì, ok, sono di parte ma questo è il mio blog e dico tutte le fesserie che voglio va bene?)
che fine ha fatto tizio? in breve è stato ucciso in una “rissa da bar” a 21 anni, difendendo la donna che amava e poi ha passato le successive 24 ore a correggere i suoi lavori matematici… cioè, un pazzo furioso, diciamocelo… hai difeso la tua donna, ora ti tocca morire, al meno muori trombando, e invece no.
altro esempio interessante è quello dell’astronomo italiano Giuseppe Piazzi, che individuò un corpo celeste nella via lattea, ma riuscì ad eseguire solo 24 osservazioni della sua orbita prima che il pianetuccolo entrasse in congiunzione con la Luna e facesse perdere le sue tracce.
lo strumento che ha reso possibile la reindividuazione del pianetuccolo Cerere, è da attribuirsi agli sforzi di Gauss  che oltre ad essere noto per aver dato il suo nome a ogni genere di fucile che spara roba liminosa negli FPS made in USA, inventò il metodo dei Minimi quadrati per il calcolo delle orbite (che grosso modo è un interpolazione, quindi ha numerosissimi campi di applicazione, dall’astronomia, alle donne, all’arredamento. Gauss è un figo, ancora più di Fourier). gli astronomi avrebbero potuto metterci un secolo per ritrovare Cerere, facendo vorticare i loro telescopi a casaccio nelle costellazioni, se non ci fossero stati dei matematici che nei secoli hanno posto le basi che Gauss ha poi sfruttato, battezzato e divulgato sotto forma di formula per il calcolo dei minimi quadrati.
Gauss da solo non ce l’avrebbe fatta. sono serviti gauss, i suoi contemporanei e tutti quelli che ci sono stati prima di lui.
Galois (aka Tizio) non ce l’ha fatta. non è riuscito a servirsi del sistema, di chi c’è stato prima e di chi c’era in quel momento.

non so voi, ma io preferisco essere scemo ma avere la skill di imparare dal mondo che può insegnarmi, piuttosto che essere intelligentissimo e inguaiarmi in una battaglia persa, contro il mondo.
col mondo scientifico, con l’universo sociale, e con altro ancora, si può solo collaborare; cercando di crescere con esso e migliorandolo spostando tutto quanto, spostandosi con esso, un passettino alla volta ma “as a whole”.

Categorie:Scienze, Storie di vita

Femminicidio e altre informazioni scomode

Casadonne.it è merda allo stato selvaggio. tutta ‘sta storia dei femminicidi mi gira nella testa come gli stronzi vorticano nei tombini.

“Se non ora quando?” ha l’onestà mentale di un buco del culo.

con ‘sta storia del femminicidio, cari estremisti pro donne, mi avete rotto proprio il cazzo.

RAGIONE NUMERO UNO,

che cosa significa “femminicidio”? se cerchiamo sul dizionario dell’essere disgustoso, scopriamo che è un vocabolo nato nell’epoca vittoriana come sostitutivo del più consueto “Ho fumato così tanto oppio che mi sono cagato addosso, vacci da sola in chiesa”

Eppure non capisco: stiamo parlando di premeditati omicidi di masse di donne in quanto donne oppure di assassini con menti disturbate che vogliono uccidere “quella” donna per un preciso movente?

Se uccido un ebreo perché mi ha fottuto l’automobile, è un genocidio?
No.
Ma se uccido 5 milioni di ebrei in quanto ebrei commetto un genocidio.

Care femministe del “Se non ora, quando?”: ora, basta.
Avete rotto il cazzo: qui con il vostro revisionismo terminologico rischiamo di perdere la memoria storica.
Fra qualche anno Hitler non sarà più ricordato come un genocida ma come uno a cui avevano rubato cinque milioni di automobili.

RAGIONE NUMERO DUE

perché i numeri non li date voi ma li da l’ISTAT o al massimo l’OMS. e spezzare questa delicata sovranità è come togliere i mattoncini alla base del Genga. poi l’effetto a catena è che su Porta a Porta si dice che viene uccisa una donna ogni due giorni, sul Corriere della Sera che ci di che «in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni di età», su Io Donna del 23 febbraio idem e su Repubblica la statistica prodotta dalla Casa della Donna secondo cui dal 2005 ad oggi il numero delle donne uccise è andato sempre aumentando, con una lieve diminuzione nel 2011 rispetto al 2010.

e quindi mia madre legge e sente ‘sti numeri e giù allarmismi e storie sul “si stava meglio quando si stava peggio”.

ecco, appunto, niente di più fasullo. controllate sul sito dell’ISTAT e scaricatevi i suoi pdf. come cause di morte (non naturale) femminile vediamo spiccare ai primi posti

  • trombosi o varie problematiche cardiaco-circolatorie, con una percentuale del 44% circa
  • tumori, che si aggiudicano un 24% (possono fare di meglio)
  • a grande distanza troviamo “Altri stati morbosi” con un 7% (non so a che morbi si riferisca di preciso)
  • malattie dell’apparato respiratorio 5 erotti%
  • disturbi psichici e malattie del sistema nervoso 5%
  • malattie dell’apparato digerente 4%
  • cause esterne dei traumatismi e degli avvelenamenti 3%
  • “sintomi, segni e stati morbosi mal definiti” 1% (questo credo si traduca con “è morta ma il coroner era in ferie”)
  •  malattie infettive e parassitarie meno dell 1%

quindi il famoso femminicidio va cercato nel 3% di “cause esterne dei traumatismi e degli avvelenamenti”, categoria che comprende una miriade di casi. tral’altro, per i maschi, “cause esterne dei traumatismi e degli avvelenamenti” provoca invece il 6% delle morti.

andando a spulciare maggiormente il sito dell’ISTAT, per le donne, di questo 3% dei decessi, circa l’1,5% cade nella categoria “questa donna è stata ammazzata da qualcun altro” e di questo 1,5% (non del totale ma del 3%), solo una parte saranno femmine uccise da maschi in ambiente domestico-coniugale.

e chi legge questo blog sa che se c’è una cosa che mi fa incazzare come una biscia sono i numeri sballati appositamente (che è diverso di sbagliarli perché si è fatto un errore) per fomentare lo scoppiettante marketing dei libri per dementi.

CONCLUDENDO

“Care femministe del “Se non ora, quando?”, smettetela con queste stronzate, o è la volta buona che vi ammazzo tutte.
In quanto femministe.” [cit]

Categorie:Fatti dal mondo