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Archive for marzo 2014

come funziona la seduzione (e le donne) pt2

la parte 1, la trovate quì. inoppugnabile, lapidaria, ma ora mi rendo conto… non completa

Bene, stavo dicendo… anni fa ero più agguerrito, cercavo di cambiare le cose, mi lamentavo… sarà che mi ha morso Bukowsky ma più passa il tempo e più smetto di giudicare e anche io, guardo annoiato.
guardo la realtà che mi scorre davanti come se tutto sia già successo, come se fossi un vecchio seduto su una sedia a dondolo, che guarda il cortile davanti a casa sua.
parlavamo di donne giusto? bene, ecco quì la mia storia, o per meglio dire, la storia di Laura, che per proteggere la sua identità, chiameremo Laura.
citando Nebo, che ne offre una descrizione da premio oscar, Laura è una delle tante sfigate nate belle, che quindi non hanno mai sentito il bisogno di migliorarsi e hanno messo la passera sottovetro in attesa di Johnny Depp con il fisico di Vin Diesel e i miliardi di uno sceicco arabo. naturalmente il piano non ha funzionato, e a trentacinque anni sono così disperate da ciucciare le palle a qualunque cialtrone sappia rivendere frasi di Fabio Volo in un ristorante di media statura. buona fortuna ragazzo di Laura, sarà eccitante la vita con lei, sapendo che sei un ripiego surrogato dal fatto che lei sta invecchiando e inizia ad aver paura di stare sola.

quindi di nuovo, ecco una nuova variabile, che ogni uno vedrà a modo suo. a modo mio non è nient’altro che un’altra gittata di fango su quello che reputo essere i rapporti uomo-donna.

menzogne, finzione, instabilità, disillusione.

perché tante volte è così che finisce. conosci la donna della tua vita quando lei ha poco più di 20 anni e in quei momenti sta cercando qualcosa-non-so-cosa e la sua vita ha così tante strade da percorrere, che alla fine la stabilità che le offri non vale il prezzo della libertà perduta; si stanca di camminare con te e prende un’altra direzione, perché può; perché ce ne sono mille altre.
non era ancora il momento. fosse capitato 5-10 anni dopo, con più strada alle spalle che davanti, sarebbe stato diverso.

e in maniera differente ma simillima, Laura aveva la sua strada in mente, e cammina cammina, ha finito per trovarsi più sui 40 che sui 20 e può solo decidere di correre ai ripari, continuare a sognare Johnny Depp o alzare bandiera bianca e annoiarsi delle relazioni perché insoddisfatta.

vuoi un consiglio? bene, apri le orecchie: quando ti capita di stare bene con una ragazza giovane, approfittane sempre come se fosse l’ultimo mese che avete a disposizione l’un l’altro… perché è facile che sia così. un giorno sarai circondato solo da trentenni annoiate; svuotate da una vita ripetitiva fatta d’insoddisfazione e insofferenze. quella grinta di quando hai 20-25 anni, passerà e non ti lascerà niente se non un ricordo di se stessa.

Allegria!!

 

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Disoccupazione. un articolo breve

In Italia come in Spagna, visti i licenziamenti e i tagli recenti ai fondi per gli impieghi pubblici, per far fronte alla crescente disoccupazione, urge creare nuove attività che offrano servizi fin’ora mai offerti.
uno dei quali è l’impiego del chioscaro.
se a milano, essendo città dove manca il verde, un chiosco di un fioraio può trovare posto,
non vedo perché in campagna, non debba esistere un chiosco che venda mattoni e bolognini.

Categorie:Uncategorized

Felicità e altri post cinici

La felicità è una nostra dannata esigenza, come fosse un fisiologico rigurgito di bile dopo una sbronza di realtà.
Attimi, impercettibili istanti, in cui tutto sarebbe perfetto se solo…
La felicità è un errore in un sistema che mette in relazione il tasso di consapevolezza con l’assiduo bisogno di annebbiarla, quella consapevolezza, pena la follia più pura, nel migliore dei casi. O la mediocrità totale, nella peggiore delle ipotesi.
A volte sono proprio gli errori che sappiamo di stare per commettere che ci danno la vaga illusione di essere felici.
Sbagliare per stare bene, che paradosso. “Vivere rinunciando a vivere, che stronzata” [cit.].
Quante volte ti sei sentito vicino a quello che vuoi? Quante volte hai davvero capito cosa vuoi?
Poche, ammettilo.
Ma quelle volte che sei stato lì, a due passi da non sai nemmeno cosa, solo con la sensazione di essere vicino a qualcosa, a qualcosa d’importante, qualcosa per cui valeva la pena urlare, prendersi due schiaffi o passare per bastardo, stordito da una imprecisa sensazione di pseudo felicità, inebriato dall’impeto di quel momento, così indescrivibile, così inaspettato, così.
Così sbagliato.
La cosa peggiore di quando quancuno che ti è vicino commette uno sbaglio e ti ferisce, è quando questo non lo riconosce e tira dritto come se niente fosse. Gli errori si pagano e se non chi li ha commessi, sarai tu a pagarli; semplicemente perché sei svegio e vivo, semplicemente perché sei un uomo/donna con una dignità, semplicemente perché ne hai pieno il cazzo, semplicemente perché gli errori sono come la maestra che cerca con lo sguardo il bambino da interrogare e mentre la tua compagna di banco si fa i cazzi suoi guardando altrove, tu hai il coraggio di guardare negli occhi la maestra.

Forza figlia di puttana, lo sappiamo entrambi che sono io quello che cerchi.
Non sprecare tempo con gli altri bambini, sono io che ti sto guardando negli occhi.

se avrai fortuna ti sentirai vivo, in quegli attimi di attesa. istanti eterni, mentre la tua compagna, pensa a giocare col suo astuccio. è in un altro mondo adesso, vive una realtà finta, scevra di responsabilità. nel mondo vero ci siete solo tu, la maestra, il silenzio e quell’attesa infinita.

Categorie:amore et similia

Ragazze italiane in Erasmus

In università ho studiato come si propagano incendi e esplosioni, materiali infiammabili, inertizzazioni, tutto quello che brucia e come spegnerlo.
Non so se avete mai provato a spegnere un gatto, non è semplice, corrono come dei piccoli figli di puttana quelle bestiole lì.
A parte, Scilla, la gatta terrona della mia vicina di casa spagnola; lei rotola.
Uno degli errori più madornali che si possono compiere nella vita di coppia è chiamare la propria morosa usando il nome del gatto, in intimità.

Nessuno vede di buon occhio chi si scopa gli animali, per questo Casaleggio sta sul culo al mondo e non è che tutti voi siate poi così simpatici.
Soprattutto voi, ragazzine italiane in erasmus all’estero (e in questo preciso caso, in Spagna), nei vostri 20-22 anni, che vi credete donne fatte, donne di mondo che sanno già tutto, ma non avete ancora idea di come si apra un mutuo, di cosa siano i valori della vita o di come si trovi un lavoro e che vi cercate una casetta per l’erasmus accompagnate da mamma e papino che sganciano i quattrini del vostro fumo o del vostro alcool. Siete le creature più ritardate che abbia mai incontrato.
Mi fate schifo.
Imparate a crescere prima di raccontarvi quanto siete “donne” e fighe, perché con me non attacca.
E nel frattempo, tornate dall’inferno allattato dalla televisione e dalla musica pop che vi ha partorito e possibilmente, restateci.

Farete un favore a tutto il mondo.

Resoconto? bene, di tutte le nazionalità di gente che ho conosciuto, gli italiani, ancora una volta, si fanno riconoscere per essere i più inutili, vacui, contenitori per organi caldi… sarà un perfetto colpo di fulmine per quel ragazzone brasiliano dalla pelle d’avorio o per quel tedesco con la faccia sbarbata da Justen Bieber ma è inutile che continui a puntarmi, offrendomi da bere o vestendoti provocante, finché dentro di te ci trovo solo spazzatura e dozzinalità. Personalmente mi accompagno con risme differenti; magari risme con scritto qualcosa e non fogli bianchi o imbrattati di inutilità… senza offesa.

e così, nulla di meglio che questo, può sintetizzare il sano disprezzo che provo per voi .

in verità vi dico, un discorso simile si può fare per i ragazzi, ma per quello, mi mancano dati.

 

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