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Archive for the ‘Meccaniche sociali’ Category

come funziona la seduzione (e le donne) pt2

la parte 1, la trovate quì. inoppugnabile, lapidaria, ma ora mi rendo conto… non completa

Bene, stavo dicendo… anni fa ero più agguerrito, cercavo di cambiare le cose, mi lamentavo… sarà che mi ha morso Bukowsky ma più passa il tempo e più smetto di giudicare e anche io, guardo annoiato.
guardo la realtà che mi scorre davanti come se tutto sia già successo, come se fossi un vecchio seduto su una sedia a dondolo, che guarda il cortile davanti a casa sua.
parlavamo di donne giusto? bene, ecco quì la mia storia, o per meglio dire, la storia di Laura, che per proteggere la sua identità, chiameremo Laura.
citando Nebo, che ne offre una descrizione da premio oscar, Laura è una delle tante sfigate nate belle, che quindi non hanno mai sentito il bisogno di migliorarsi e hanno messo la passera sottovetro in attesa di Johnny Depp con il fisico di Vin Diesel e i miliardi di uno sceicco arabo. naturalmente il piano non ha funzionato, e a trentacinque anni sono così disperate da ciucciare le palle a qualunque cialtrone sappia rivendere frasi di Fabio Volo in un ristorante di media statura. buona fortuna ragazzo di Laura, sarà eccitante la vita con lei, sapendo che sei un ripiego surrogato dal fatto che lei sta invecchiando e inizia ad aver paura di stare sola.

quindi di nuovo, ecco una nuova variabile, che ogni uno vedrà a modo suo. a modo mio non è nient’altro che un’altra gittata di fango su quello che reputo essere i rapporti uomo-donna.

menzogne, finzione, instabilità, disillusione.

perché tante volte è così che finisce. conosci la donna della tua vita quando lei ha poco più di 20 anni e in quei momenti sta cercando qualcosa-non-so-cosa e la sua vita ha così tante strade da percorrere, che alla fine la stabilità che le offri non vale il prezzo della libertà perduta; si stanca di camminare con te e prende un’altra direzione, perché può; perché ce ne sono mille altre.
non era ancora il momento. fosse capitato 5-10 anni dopo, con più strada alle spalle che davanti, sarebbe stato diverso.

e in maniera differente ma simillima, Laura aveva la sua strada in mente, e cammina cammina, ha finito per trovarsi più sui 40 che sui 20 e può solo decidere di correre ai ripari, continuare a sognare Johnny Depp o alzare bandiera bianca e annoiarsi delle relazioni perché insoddisfatta.

vuoi un consiglio? bene, apri le orecchie: quando ti capita di stare bene con una ragazza giovane, approfittane sempre come se fosse l’ultimo mese che avete a disposizione l’un l’altro… perché è facile che sia così. un giorno sarai circondato solo da trentenni annoiate; svuotate da una vita ripetitiva fatta d’insoddisfazione e insofferenze. quella grinta di quando hai 20-25 anni, passerà e non ti lascerà niente se non un ricordo di se stessa.

Allegria!!

 

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Riflessioni illuminanti di quando la vita fa schifo e magari sei sbronzo

trasposizione di sillogismi della nottata di ieri:

Talvolte la vita è un pantano di merda.
Ti imprigiona,
ti impregna di un senso di nullità, di impotenza,
di piattume e prevedibilità.
Tu provi a cambiarla ma ti senti come un criceto che corre in una ruota; provi fatica e affanno, ma non vai da nessuna parte.
In quei momenti di abattimento, mi vengono in mente due cose: 1) i miei studi classici/filosofi preferiti, e 2) il mio amico Rascah, dagli Urali, che ieri, da sbronzo ma in un flash di lucidità, mi parla e mi dice:

Bere merda per bere merda, giacché tutto è un mare di merda
e quindi a noi non resta che bere questa merda col gusto di ingoiarne a galloni godendoci la sensazione della merda che scende giù per la gola e una volta appresa l’arte di ingoiarne a galloni, come se questo fosse l’apice della vita e che sia tutto quello che la vita stessa possa offrire, allora si aprorno un sacco di strade della felicità, dove tutto è possibile.

enorme e dirompente l’analogia con ciò che prima di ascoltare il mio amico, pensavo ieri tornando a casa in sella alla mia bici, ricordando un grande filosofo che diceva spesso ai suoi allievi che:

“quanto più la vita fa schifo, tanto più è gustoso tuffarcisi e sguazzarci dentro come porci nei propri escrementi”.

inoltre sosteneva che:

“Chi non ha capito quanto sia divertente sguazzare nella merda e tirarla addosso a quelli che pensano di essere puliti, non ha capito proprio un cazzo!”.

le persone possono essere distanti, migliaia di chilometri e separati da oceani, montagne e paesi Baschi, ma certe connessioni rimangono per sempre, perché una volta squarciato il telo della vita e della socialità, la verità che ci si nasconde setto, non cambia mai.

Odio nel traffico

Essendo un forestiero a Milano e dovendoci, oggi, passare solo per attraversare in due la città, non posso fare a meno di guardarmi intorno e notare tutta una serie di cose ormai scontate per i milanesi, per esempio che il traffico è come un maestro spietato, uno vecchio stampo. Mi terrorizza, mi mette ansia, mi punisce regolarmente non appena commetto una piccola trasgressione, poi però a volte mi dà delle grandi lezioni, offrendomi magnifiche immagini che esprimono in modo sublime l’intensità del vivere milanese.
Due persone all’incrocio si sono messe a litigare, affacciate ai rispettivi finestrini.

macchineUno (a) stava cercando di parcheggiare a ‘S’ accanto al marciapiede sinistro al di sotto del semaforo, ma l’altro (b) era arrivato e si era messo in coda al semaforo della strada a due corsie, e in un attimo si era ritrovato incolonnato dalle macchine dietro di lui e alla sua destra, senza potersi più muovere, intralciando così la manovra del primo. Quei due sapevano bene che la cosa sarebbe durata pochissimo, sapevano bene che dopo pochi secondi sarebbe scattato il verde e tutto si sarebbe risolto facilmente, sapevano bene che non si sarebbero mai più rivisti, e, razionalmente parlando, sapevano bene che non aveva senso né scopo mettersi a litigare.
Eppure, lo hanno fatto lo stesso, e a dirla tutta quello era un gran bel gesto, una specie di ringraziamento, perché in mezzo a tutta questa ricchezza caotica niente va sprecato.
Tutta una serie di scelte inconsapevoli aveva fatto sì che quei due si incontrassero a quell’incrocio. Le probabilità che quell’incontro avvenisse erano veramente ridicole, sfioravano quelle di vincere al Superenalotto, perciò appunto per questo l’incontro non doveva finire nel nulla, era unico, rarissimo, irripetibile, c’erano volute due lunghe vite distinte fatte di miliardi di scelte e decisioni per condurre a quell’evento, per far trovare lì, in quel momento, quei due meravigliosi idioti. un lavoro lungo, meticoloso e silenzioso, e poi alla fine eccotelo qua, l’evento tanto improbabile è avvenuto, due sconosciuti che non hanno assolutamente niente da spartire si sono incontrati, e la sorte ha voluto metterli l’uno contro l’altro. Che fare quindi? che dire? io dico che va benissimo, non è un problema, anzi è un sintomo positivo, è vitale, ed è qui che si nasconde il senso di tutta questa baraonda.

Se l’unica interazione possibile tra due tizi che si incontrano deve essere per forza di cose un odio irrazionale da esprimere in pochi secondi, allora dai, diamoci dentro, odiamoci, scanniamoci, non facciamo i timidoni perbenisti, su, che la vita è un mozzico, avanti! celebriamo la ricchezza della realtà e delle sue miracolose infinite possibilità mandandoci appassionatamente a morire ammazzati a vicenda augurandoci l’un l’altro di contrarre un male terribile e incurabile che privi l’altro di tutta la sua dignità di uomo (o donna) senza lasciargli null’altro che l’amarezza di una vita rovinata per sempre per un capriccio del destino.

Ho la sensazione che tutto questo lo sapessi da sempre, ma mi ci è voluto un incrocio melanese per azionare questo domino di pensieri e farmi capire la natura della vita e adesso lo vedo chiaramente:
quando la vita non offre alternative e l’unica (ma dev’essere davvero l’unica) interazione possibile è l’odio, perché tutto il resto non esiste e vi trovate di fronte ad un muro e ne siete certi, allora ignorarsi è uno spreco di vita e non una dimostrazione di superiorità intellettuale. da sempre, gli intellettuali amano e odiano e i sentimenti sono quelli che hanno fatto crescere volumetricamente il nostro cervello, differenziandoci per la prima volta, dai rettili (se qualcuno non lo sapesse, i rettili hanno emozioni limitatissime, meno dei volatili e meno del vostro fidanzato, ad esempio)

Anche a voi, sì, che possano accadervi le cose peggiori, che possiate non trovare mai pace, che possiate incontrare stasera stessa la vostra nemesi, per poi consumarvi a vicenda in un nero destino di odio senza speranza.
Evviva la vita, gente!

Benzinai e progresso.

I benzinai protestano per le nuove politiche delle aziende petrolifere: “Siamo solo un costo, vogliono sostituirci completamente con i distributori automatici e il governo non fa nulla.”
Già.
Una vita spesa per imparare un mestiere così difficile buttata nel cesso.

Si chiama Progresso.

Lo stesso Progresso per il quale nessun venditore di enciclopedia viene più a rompervi i coglioni porta a porta dal momento in cui, con un click, potete ottenere tutte le informazioni che volete.
Dov’era il governo quando si permise quell’abominio?

Lo stesso Progresso che ha consentito alla tua ragazza di sostituirti con un vibratore dopo le tue consuete eiaculazioni precoci.
Dov’era il governo quando si permise quell’abominio?

Lo stesso Progresso che un giorno porterà l’umanità a sostituire Michele Serra con un generatore automatico di banalità post-sessantottine.
Ok, qui il governo potrebbe anche farsi i cazzi suoi.

Ma tornando ai benzinai chissà se, tanti anni fa, gli stessi che oggi protestano sarebbero scesi in difesa dei cocchieri dopo l’avvento delle automobili.
Di certo oggi non avrebbero un lavoro per cui protestare.

Villume

Ebbene, dopo un’interessante riflessione di mio zio sulla totale mancanza di villume ascellare persino nelle ballerine dall’aspetto più mediterraneo, ho avuto un’intuizione folgorante; come Rousseau, mi sono buttato a terra e ho pianto di meraviglia, perchè ho capito d’improvviso la chiave dell’incomunicabilità che c’è tra la mia generazione e la sua.
Come possiamo capirci se non condividiamo i gusti per la fica, unico argomento fondamentale?

avete mai fatto caso all’ingiustizia?
ora i maschietti di tutto il mondo hanno a disposizione supporti informatici capacitivi in grado di rappresentare dettagliatamente immagini di donne glabre che renderebbero benissimo l’idea anche se fossero proiettati a 8 bit o visti da lontano,
mentre nel passato eravamo tempestati di porno anni ’80 dove c’erano più peli che capelli.
c’è qualcosa che non va.
villume… senza di te non ha senso avere i perno in HD!! quand’è che lo capirete?

Illazione sul senso della vita

il traffico, come i batteri, è un organismo senziente. lo scopo degli organismi senzienti è sopravvivere. senzienza e intelletto sono due cose separate da un aumentato grado di percezione della realtà, l’essere più lontani dal proprio involucro fisico e l’essere più vicini al tutto che che ti circonda; ovvero il tutto, che si estende da qui fino all’eliopausa oltre al quale c’è solo il vuoto incolmabile.

lo scopo degli organismi intelligenti, quando essi superano una certa soglia di comprensione non è più quello di sopravvivere e riprodursi. gli organismi intelligenti si creano uno scopo per i fatti loro. lo scopo non è più far sopravvivere il corpo in qualità di mattoncino del tutto; lo scopo è più grande, si estende oltre, lo scopo è il bene del tutto e il tutto prevede anche il sacrificio dei mattoncini che lo compongono, a volte a favore di altri mattoncini che più in la col tempo aiuteranno il tutto.

non è un discorso di cercare il bene degli altri al posto di cercare il bene per sé, non parlo di questo. il punto focale si estende oltre e lambisce l’essere umano e la sua comprensione del sé e del tutto. se ti domandi se vale la pena di sacrificare la tua vita, che è tutto ciò che hai, allora significa che non comprendi che il tutto è un’altra cosa e non è la tua vita.  un corpo funziona bene solo quando le sue cellule senescenti o difettose vengono eliminate e sostituite o uccise, spesso dalle esse stesse che preferiscono il suicidio ovvero l’apoptosi al diventare un tumore o a compromettere il messaggio di una catena di nucleotidi nel DNA.

io sono una cellula in un corpo che tu stai contribuendo a far ammalare come hai fatto in passato e come probabilmente farai in futuro. se l’apoptosi è l’unico sistema per sensibilizzarti e farti smettere di seminare odio tra le altre cellule, allora mi andrà bene così. ma essendo che ho un sola chance, se proprio mi costringi a sensibilizzarti lo farò mentre mi guardi e magari cercherò anche di sporcarti uno dei tuoi bei vestiti.

un’apoptosi in piena regola, programmata nel più propriamente vero senso del termine.

B0005542 Human HeLa cancer cell, apoptosis

“il sesso è per gli sfigati che non riescono a scaricarsi i porno in HD” 2

Stando alle ultime ricerche, le donne non hanno il corrispettivo femminile della maschile “ricerca della figa”
i maschietti trovano in tale ricerca affannosa, una delle più coinvolgenti attività secolari che esistano.

  • ci si organizza,
  • ci si prepara
  •    1) esteticamente
  •    2) socialmente
  •    3) cognitivamente (anche se poco… d’altro canto l’intelletto non è una caratteristica evolutivamente importante per tutte le donne in italiche)
  • ci si fa belli
  • si cerca di diventare il maschio alfa
  • si studiano sistemi per rimorchiare (vedi “The game”)
  • si testa
  • si fantastica,F

tutto in funzione dell’approvvigionamento di fica.
manco fosse il petrolio. (quanto viene la fica al barile? trattasi di un bene inflazionabile?)

riflettevo su questo dato, ascoltando una solare canzone di Elio (e le storie tese) ove cantando di una rinascente Lampedusa, in una strofa, sulle allegre note di “Surfing USA” dei BB, recita quanto segue:

[…]
porterà anche un po di figa,
che va sempre bene.
e tornerà pure Baglioni,
a LampedU.S.A.

qui un link della canzone

eppure tutto quest’impegno maschile per trovare un partner femminile, non è controbilanciato da un impegno femminile nel trovare un partner maschile.
la donna alla “ricerca del bastone” è più che altro una favola delle metropoli come il Chupacapbra o il mostro della Valsassina.

sorvolando sulla stranezza dell’intera faccenda,
credo che il fatto di non avere questa brama di partnership, lasci la mente libera per la coltivazione di altri interessi, più virtuosi, poiché tutte quelle risorse e quegli sforzi non più convogliati in direzione del coito selvaggio, da qualche parte dovranno pur riversarsi.
il periodo scientificamente più proficuo per Einstein mi risulta sia stato quello in cui lasciò la moglie (o venne lasciato??) e visse senza obblighi familiari e senza l’affannosa ricerca di un’altra compagna.
ma perché quindi non v’è una dominazione delle donne in tutti i campi? perché la donna non ha riempito i libri di scuola dei suoi millemila nomi delle sue millemila ricercatrici e prodigi letterari e scientifici? (talta la Curie e poche altre)?
le donne, non spendendo tempo e risorse come ne spende l’uomo nella ricerca delle partners, avrebbero più tempo per coltivare le proprie passioni.

la risposta m’è arrivata come un lampo:
perché se l’ometto cerca di buttare il suo seme in quanti più preservativi possibile, la donna ad un certo punto cerca di generare una progenie e la magia è che non sempre lo fa con l’uomo giusto che ha cercato negli ultimi dieci anni, ma lo fa e basta con quello migliore che c’è in quell’istante in cui decide.
la sostanziale differenza tra le due ricerche giace nel fatto che l’approvvigionamento di figa non ha facilmente tregua e porta difficilmente a dei risultati che perdurano nel tempo mantenendo soddisfazioni adeguate.
una donna che cerca un pargolo può trovare subito un Homo sapiens dal quale averlo, e quando “la palla va in buca”, si avvia un processo a catena, di una certa portata dal quale (tendenzialmente) non ci si sottrae e si rimane invischiati per decenni.

trovare un’ubriaca in discoteca e fare un “one shot” di una sera in un bagno
take less effort then
trovare una donna da bombarsi per un mese d’estate
take less effort then
trovare una donna per la vita
take less effort then
trovare la donna della vita
take less effort then
allevare una prole per i prossimi 20 anni

soprattutto perché il verbo “trovare” s’inscrive in un arco temporale che ha dalla sua parte la fugacità di un tuono mentre se parliamo di allevare, siamo sicuri che ci voglia del tempo e un certo grado di impegno e costanza.
oltre tutto, un pargolo lo puoi avere anche con l’ubriaca della prima condizione.
sforzo iniziale zero.

questo cerca anche di spiegare il perché s’incontrano molte più donne di bell’aspetto con uomini orripilanti, che vice versa.
l’uomo punta alla donna bella.
la donna non sempre o quanto meno non direttamente.

una fettuccia del gentil sesso punta spesso un individuo dalle abitudini stabili, la quale leggerezza d’intenti possa venir convertita in un impegno famigliare, e poi ci si stabilisce. come se fosse una cosa normale e da vivere con la passività che si addice ad un qualsivoglia meccanismo biologico; come fosse una sintesi proteica o una cagata (nel senso letterale di “espulsione di merda”).
ok, sì, ora sto generalizzando, lo so ma ti ricordi di quando, intorno ad una certa età che potrebbe aggirarsi tra i 30 ± 5 anni la tua amica che pensava solo alla fellatio da bagno della discoteca, iniziò a parlarti di quel ragazzo che ha il pregio di avere già una casa e un lavoro stabile?
tra l’altro nel nord Italia ce la passiamo davvero bene perché in altri paesi dove ho vissuto e dei quali non faccio menzione, l’età critica in cui le ragazze cercano di diventare mamme con casetta – maritino – auto in garage e cuccioli di cane sul divano è circa 20 anni.

anche se prima dei vent’anni, ci si diverte come si può (vediamo chi indovina di che stato sto parlando?)

israel-army-girls

un’altra risposta è che se le donne hanno più tempo di coltivare i loro interessi perché non si perdono via come gli uomini ad annusare la patata, è anche vero che gli interessi delle donne sono per il 70% scarpe e le scarpe diciamocela tutta, non sono esattamente come interessarsi di biologia o di fisica…

“il sesso è per gli sfigati che non riescono a scaricarsi i porno in HD” [cit.]

comunque ho scoperto che se dai della porno attrice ad una donna, quella si arrabbia.
se dai dei porno attori agli uomini, i più si lusingano.
meccaniche sociali…
torno alla mia biologia di base.
la riproduzione degli organismi unicellulari,
a mio avviso è molto più semplice e chiara